13 maggio 2015

KAWAH IJEN

Kawah Ijen, ovvero il vulcano dalle fiamme blu. 
Situato nella parte orientale dell'isola di Giava questo vulcano ha all'interno del suo cratere non solo il più grande lago acido del mondo, ma anche una vena mineraria sulfurea, da cui viene estratto lo zolfo. 




Raggiungere la sommità dello Ijen, e successivamente scenderne nel cratere, non è un impresa facile, ma neanche impossibile. 

È necessaria una camminata di due ore per raggiungere il bordo del cratere e successivamente una "passeggiata" di 45 minuti fino alla riva del cratere...il fuoco blu si accende per il gas solforico, che emerge dalle fessure con temperature fino a 600º. 

È uno spettacolo tale e suggestivo che ne vale sicuramente l'impresa! 

Si parte di notte, poche cose sono necessarie; una torcia per illuminare il cammino, scarpe comode da ginnastica o trekking, acqua, una mascherina per proteggersi dai gas, e una fotocamera per immortalare ogni attimo della vostra avventura. 

La nostra inizia all'1.45am, quando la nostra guida ci preleva dell'albergo per condurci alla scoperta delle meravigli inaspettate di questo luogo. 

Emozionati ed eccitati iniziamo di buona lena la camminata che ci condurrà al cratere, 3km di percorso in crescente difficoltà, la strada si fa kilometro dopo kilometro sempre più stretta e ripida. 


Più ci avviciniamo al cratere più è forte e penetrante l'odore di zolfo, che brucia in gola e rende difficile respirare...è giunto il momento di indossare le mascherine e scendere sulla riva del cratere.


È tutto un via vai di persone, al buio della notte è difficile distinguere tra minatori, guide, turisti, è un muto incontrarsi di sguardi, di respiri affannati, di bisbigli stupefatti. 
 
E poi d'un tratto quando meno te l'aspetti eccole! 
Le fiamme blu, appaiono e scompaiono lungo il costone, tra il fumo e il gas sprigionato dal vulcano, come un fuoco magico improvviso e misterioso. 



La fatica in un attimo scompare..e il cuore batte all'impazzata! 
Ci siamo! Che Spettacolo! 

Il vento ci spinge i gas e il fumo acre addosso, per lunghi interminabili attimi l'aria è irrespirabile, la gola brucia da morire, i polmoni non ossigenano, gli occhi lacrimano, trovare un riparo dietro le rocce è impossibile, e in un attimo sembra di essere scesi nella gola dell'inferno.
Tratteniamo il fiato 10, 15, 20 interminabili secondi, accovacciati e rannicchiati in noi stessi per proteggerci...trepidanti nell'attesa di riassistere "allo spettacolo".

L'alba non tarda ad arrivare e le ombre e il paesaggio si fanno più nitidi. 
Davanti a noi il lago acido e la vena sulfurea, il fumo, il giallo brillante dello zolfo, uomini intenti ad iniziare la loro giornata lavorativa e turisti come noi spettatori di un giorno di vita quotidiana sul vulcano Kawa Ijen. 





Ti chiedi "loro" come fanno? Come resistono? Come possono tutti i giorni sopportare il peso delle ceste colme di Zolfo, e respirare quest'aria tagliente? 
Loro, i minatori, uomini dai 20 ai 65 anni, che vivono di questo, che quotidianamente percorrono questo cammino negli abissi dell'infernale cratere solo per uno o due carichi di zolfo, pagato a peso. 

Sono come formichine, piegate sotto il peso delle ceste, che spiccano con il loro giallo brillante tra le pendici grigie e rocciose del cratere. 

Salgono e scendono con passo greve e affannato, senza sosta , senza mai alzare la testa dal percorso. 

 


Sarà la pesata finale del carico a determinare il loro salario quotidiano, è un lavoro a cottimo, chi ha più energie per compiere più di un viaggio è un uomo "fortunato".



Mediamente il peso complessivo di un carico si aggira intorno ai 90kg, per uomini che se ne pesano 60/65kg è tanto.
Un carico di zolfo è pagato mediamente 4€.


Risaliamo fino alla cresta del cratere, la nostra guida ci conduce nel punto migliore per godere di una vista spettacolare sulla totalità del paesaggio che ci circonda. 
Dall'alto sembra di essere in una cartolina, il turchese del lago è talmente saturo da apparire quasi finto. 

Sotto di noi le spumose nuvole bianche,  attorno le altre sommità di antichi vulcani, il verde scuro della fitta vegetazione, l'oro dello zolfo brillante. 
Uno spettacolo incredibile! 
La magnificenza della natura concentrata in unico luogo. 






Non vorremmo più andar via...è troppo bello il mondo visto da quassù.
Ma ormai sono le 7am, le ore sono volate, abbiamo riempito le memory card delle nostre fotocamere e i nostri occhi di immagini che non dimenticheremo. 

E presto dobbiamo ripartire per una nuova avventura. 


Il Kawah Ijen si è guadagnato sicuramente un posto nella Top Ten dei posti più suggestivi al mondo, ad oggi da me visitati. 

Grazie a Emanuele, Paolo, Patrizio e Daniele, compagni di viaggio e d'avventura unici. 
E alla nostra giovane e preziosa guida. 











1 commento:

  1. E finisco di leggere .. E mi accorgo di essere a Milano nel mio letto..WOW. stop!

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