13 settembre 2016

Ricettario di Viaggio


Premesso che "il viaggiare" è una questione puramente personale, e che quindi ognuno deve essere libero di esprimersi nella modalità che più gli è consona, questo piccolo formulario vuol'essere soltanto di suggerimento a chi alla formula "villaggio vacanze all inclusive e zero pensieri", preferisce il celebre, ma più impegnativo: "Fai da te, no Alpitur". 

Procediamo per punti: 

1. Documentatevi. 

Leggete e informatevi sugli usi e costumi, sulla geografia, il clima e i siti d'interesse del posto che volete visitare. 

Ad esempio, se siete amanti del mare cristallino stile atollo maldiviano, ecco forse Bali non è il posto che state cercando. 
A Bali si viene per surfare, il mare è ondoso, le correnti sono forti e le spiagge prevalentemente nere. 
Ovvio ci sono delle eccezioni,  nella penisola di Nusa Dua e del Bukit, ma comunque non si tratta di mare caraibico. 

2. Itinerario e Spostamenti. 

Se non avete intenzione di stazionare in un unico posto, informatevi sui trasferimenti, sull'efficienza e la durata degli stessi.  

In gran parte dell'Asia e dell'Indonesia, nel particolare, le strade non sono propriamente "a rapido scorrimento", ne completamente asfaltate, e il traffico è molto intenso, quindi  anche percorre brevi tratti potrebbe significare spendere diverse ore in auto, o in attesa per un imbarco aereo o navale, diciamo pure che la puntualità non è proprio uno dei punti forte del paese. 

Per esempio,sarebbe utile e sicuramente vantaggioso per le vostre tasche, decidere di affittare un motorino, che vi permetta di essere indipendenti, più agili nel traffico e liberi di tracciare e modificare itinerari, a vostro piacimento. 
Abbiate sempre un piano B di riserva.

3. Il Tempo.

La durata del vostro viaggio è una variabile importantissima. 
Se avete 15gg di ferie, non buttatevi a capofitto in un estenuante e controproducente tour de force. 

Visitare Singapore, Bali (Ubud, Semyniak, Nusa Dua, Lovina, Canggu), le Gilli islands, Lombok e valtelapesca in 13gg netti è un po come dire, atterro a Milano, poi vado a Venezia, poi a Roma, poi in Sicilia, poi in Trentino e infine alla Neurodeliri... 
Certo tutto è possibile, ma quanto assaporerete e gusterete di ogni singolo posto? 
Quando vi immergerete nella cultura del paese (ammesso che v'interessi)...? 

4. Siate Originali. 

Fatta eccezione per luoghi storici o d'interesse culturale, sappiate che i viaggi più belli saranno quelli dove vi spingerete oltre le rotte canoniche. 
Saranno quelli dove sarete voi i "pionieri" di luoghi ancora poco battuti o per nulla turistici. 

Per andare alle Gilli che sono state ormai scoperte 15 anni fa, e che della loro incontaminata bellezza non rimane pressoché nulla, avrete tempo, nella prossima vita. 
È un po' come andare a Formentera ad agosto, bellissima , non discuto, ma overprice e ci trovi tutta Milano, mocassino compreso. 
Che Orrore!

Scegliete Isole meno famose, Nusa Penida, Nusa Lembongan, Karimunjava, Flores e Komodo, Sulawesi...ecc 
Almeno al rientro dalle ferie sarete voi, che distinguendovi dalla massa, avrete foto inedite da mostrare e qualche suggerimento  da dare. 

5. Integrazione. 

Ok, siamo d'accordo all'unanimità che come si mangia in Italia non si mangia in nessuna parte del mondo. 
Perfetto, per 20giorni all'anno sforzatevi di non sentirvi italiani anche all'estero. 

Provate i cibi local, il mangiare di strada, le pietanze piccanti e speziate, i piatti che non capite da dove si comincia... Fatelo per le vostre papille gustative e per aprire la vostra forma mentis. 

Magari non tutto sarà di vostro gradimento, ma magari invece rimarrete estremamente sorpresi e deliziati.  

Perché se è vero che in Italia spendete 70€ per andare a mangiare al thailandese, al peruviano e al messicano, non capisco davvero perché quando poi siete in quei paesi, spendete comunque 70€ per andare a mangiare all'italiano, anziché 70centesimi per mangiare local. 

State sereni di gente che è morta per il cibo di strada ancora non ne ho sentita...anzi mi pare che ora lo "street food" sia cool! O sbaglio?!? :-) 

6. Siate Civili e rispettosi. 

A partire dalla popolazione che vi ospita, al territorio in cui viaggiate. 
Siate educati e sorridenti, pazienti laddove non vi capiscono; aperti alle abitudini differenti dalle vostre.
Non fate i fighi: " eh ma sono lenti e nessuno parla inglese...", "c'è pattumiera ovunque", "la moschea rompeva le palle a tutte le ore"....come se in Italia ce la passassimo meglio.

Se per un anno non vi fate l'abbronzatura integrale, non muore nessuno. 

7. Intraprendenza. 

Va bene chiedere consigli, suggerimenti, indicazioni, generali e specifiche, ma osate anche! 
Siate coraggiosi, nel provare un ristorante che non è presente su nessuna guida o nel dormire in una homestay locale.
Affidatevi anche al vostro intuito; seguite il vostro gusto, siate caparbi nelle vostre scelte. 
Non è detto che ciò che è piaciuto ad un altro prima di voi, piaccia anche a voi o rispecchi le vostre esigenze. 

A me per esempio piace da morire mangiare le fèngzhuǎ (le zampe di gallina), poi se ve le propongo mi guardate con disgusto.. :-)

E poi insomma, il viaggio è il vostro, mica quello di chi ve lo suggerisce. 

Prendete spunto, ma poi scegliete da voi...infondo l'essenza del viaggio sta nella progettazione, nella scoperta e nello svolgimento quotidiano degli eventi che si susseguiranno da programma e non.

8. Economia

Date valore alla moneta locale. 
Il giusto valore in proporzione al tenore di vita del paese in cui siete. 
Contrattate, informatevi, non sperperate il vostro denaro perché: "è tutto cheap! E la vita Non costa niente!". 
Non è vero. Tutto va relazionato all'economia locale. 
Non fate come i giapponesi che danno 50€ al tassista a Roma per fare 50mt, perché se ne approfitta, e poi quando salite voi su un tuk tuk in Thailandia, fate lo stesso. 
Perché poi non vi potete lamentare se lo stesso tassista a Roma, vuole fregare anche voi che conoscete il costo, il valore e il prezzo delle cose.

Piuttosto lasciate una mancia, laddove è merita; sarà gradita e di aiuto come a voi quando facevate i camerieri durante l'università.

Spendete i vostri soldi per favorire le piccole imprese locali e a conduzione familiare: bancarelle, warung, homestay, ... 
Piuttosto che nelle catene internazionali o nelle multinazionali del food.

Promuovete "il Turismo Responsabile".

9. Viaggiate Leggeri. 

Uno zaino da viaggio sarà più che sufficiente, così che i vostri spostamenti siano agevoli. 
Troverete comunque il modo di riempirlo con suvenir, artigianato locale, ed esperienza! 

Partite a cuor leggero, non state andando in missione, non vi stanno aspettano all'aereoporto per scipparvi; 
prendere la malaria, il tifo o il colera non è semplice come prendere un raffreddore a dicembre a Milano. 
Partite sereni, ma siate prudenti come lo sareste nel vostro paese. 

Prendere con filosofia gli intoppi che potreste incontrare sul vostro percorso, a volte è proprio dagli imprevisti o da un cambio di programma che nascono le avventure migliori. 

Partite leggeri da preconcetti, paure, aspettative, e lasciatevi "riempire" strada facendo di colori, di sapori,di profumi e di vita! 

10. Partite! 

Non importa per dove, non importa se soli o accompagnati, non importa con che mezzi, non importa il perché: partite! Viaggiate! Andate alla scoperta del mondo, di nuove culture, di orizzonti diversi. 
Perdetevi!

Viaggiare è sempre la scelta migliore e i soldi meglio spesi.

Il mio motto è: 
"Non c'è posto al mondo che non valga la pena esser visitato almeno una volta".

Enjoy!

Chiara




  

2 agosto 2016

KARIMUNWHERE?!? KARIMUNJAWA!!

Karimunjawa è quello che può essere definito un tesoro nascosto. La strada per arrivarci è semplice, forse un po' lunga: basta prenotare un biglietto aereo per Jakarta o Surabaya, armarsi di pazienza, sobbarcarsi un paio di giorni di viaggio tra treno, autobus e traghetto, o più semplicemente prenotare uno dei 12 posti sull'aircraft di Airfast Indonesia e una volta giunti a destinazione, dimenticarsi dell’esistenza del mondo intero. 




La destinazione, Karimunjawa, è un arcipelago composto da 27 isolotti semi deserti e circondati da acqua trasparente. Per qualche misterioso motivo Karimunjawa è riuscita a rimanere immune al turismo di massa in Indonesia, e gli occidentali che decidono di puntare la bussola verso questa destinazione si contano sulle dita. Questo fascino selvaggio non durerà ancora a lungo, presto l'aeroporto inizierà a sbarcare un numero sempre più alto di visitatori. È quindi questo il momento adatto per poter assaggiare un pizzico di pura cultura javanese ancora intatta prima che sia troppo tardi. Il periodo migliore per farlo va da aprile a novembre, quando la stagione della pioggia decide di andare in vacanza e gli abitanti dell’isola possono finalmente chiudere l’ombrello. 




Eccezion fatta per un paio di resort di lusso, il modo più pratico e conveniente per soggiornare a Karimunjawa consiste nell’adottare la formula homestay e farsi ospitare da una delle tante famiglie locali. Preparatevi a mettere da parte per qualche giorno le comodità occidentali e a vivere in pieno stile javanese: sull’isola è possibile avere l’elettricità solo dopo il tramonto, non ci sono molti ristoranti ma solo piccoli warung sul ciglio della strada dove assaporare deliziose ricette locali e pesce sempre freschissimo a pochi euro. Dimenticate pure l’orologio a casa, perché il chicchirichì dei galli vi darà il buongiorno, mentre cinque volte al giorno, ogni giorno, il canto dell’imam che si diffonde attraverso i minareti delle numerose moschee scandisce il ritmo della vostra avventura. 





Tuffarsi nelle acque di Karimunjawa equivale grosso modo a immergersi in un enorme acquario. Qui la barriera corallina è tra le più spettacolari e generose di tutta l’Indonesia. Con le pinne, senza il fucile e con gli occhiali, potrete spostarvi da isola a isola e divertirvi a sguazzare circondati da centinaia di pesci, tartarughe e, se siete fortunati, anche squali. Chi fosse ancora alla ricerca di Nemo può tirare un respiro di sollievo: le acque di Karimunjawa ospitano decine e decine di anemoni e pesci pagliaccio. 





Insomma, scegliete la giusta compagnia, allacciate le cinture di sicurezza e decollate verso KARIMUN CHÈ? KARIMUN LOVE...?KARIMUNJAWA! 

19 febbraio 2016

The Dark Side (ita/eng)

C'è sempre un lato oscuro in tutte le cose, un rovescio della medaglia che non sempre è visibile ai più. 
Milano è funzionale e ricca di opportunità, ma fredda e severa. 
Roma è bellissima..ma il traffico è impossibile. 
Napoli è solare e chiacchierona, ma l'immondizia è una piaga.
Palermo.."aaahhh a Palermo si mangia divinamente"...eh ma c'è il pizzo da pagare. 
La Romagna invece è imbattibile in quanto ad ospitalità, "peccato solo per il mare", il mare è tremendo.
Dovremmo tutti prendere esempio da Singapore! "Che città futuristica, tutto pulito, ordinato, perfetto", già!...pensa però che chi infrange la legge viene frustato a sangue come nel Medioevo...
Bali sì! Bali è l'isola che non c'è! "Beata te che vivi a Bali!" 
Eh sì...poi però la Monkey Forest l'andiamo a visitare, ma le favelas quelle sono solo in Brasile vero?!? 
Ho avuto per 3 settimane l'acqua della doccia che puzzava...stavo dando di matto..
Poi un giorno sono capitata in una zona di Bali, alla periferia di Dempasar, la Capitale, adulti e bambini si lavavano e giocavano nell'acqua fetida e marrone del fiume ai cui margini si erige imponente una vera e propria baraccopoli.. 
Le stesse case che ho visto in Brasile, la stessa povertà che ho visto nelle periferie americane, gli stessi bambini nudi che a Nairobi giocavano sui cumuli di immondizia, lo stesso lato oscuro della stessa medaglia. 
Il paradiso in terra non esiste, il luogo perfetto non esiste, la realtà ha sempre due facce, quella che vogliamo vedere e vivere e quella che non ci appartiene e che ignoriamo. 
Involontariamente e volontariamente siamo artefici e vittime dell'una e dell'altra. 
Privilegiati ed eternamente scontenti.


There is always a dark side in all things, a downside which is not always visible to most.
Milan is functional and full of opportunities, but cold and severe.
Rome is so beautiful..but traffic is impossible.
Naples is solar and talkative, but the garbage is a plague.
Palermo .. "aaahhh in Palermo you eat divinely" eh ... but there is protection money to pay.
Romagna however is unbeatable in hospitality, "pity only for the sea," the sea is tremendous.
We should all take a leaf from Singapore! "What a futuristic city, everything clean, neat, perfect," already! ... However think that those who break the law is whipped in blood like in the Middle Ages ...
Bali yes! Bali is the island that is not there! "Blessed are you who live in Bali!"
Yes ... but then the Monkey Forest to go to visit, but those are just the favelas in Brazil right?!?
I had three weeks to the shower that stank ... I was freaking out ..
Then one day I happened in an area of ​​Bali, on the outskirts of Dempasar, the capital, adults and children washed and played in the water fetid and brown river at whose edge stands imposing a veritable shanty ..
The same houses I saw in Brazil, the same poverty that I saw in the American suburbs, the same naked children in Nairobi were playing on heaps of garbage, the same dark side of the same coin.
Heaven on earth does not exist, the perfect place does not exist, the reality always has two faces, one that we want to see and experience, and one that is not ours and that we ignore.
Involuntarily and voluntarily and we are the architects of both of the victims.
Privileged and eternally dissatisfied.

13 febbraio 2016

In Viaggio con Papà (ita/eng)


Ricordo perfettamente il momento in cui questa foto è stata scattata. 
Ero in viaggio con mio padre, durante una gita scolastica con la sua classe, avevo 8 anni, pioveva, come al solito ero imbronciata e lui invece sorrideva contento.

Mio padre ha sempre amato viaggiare. 
Fin da quando ho memoria, ricordo lunghe traversate dell'Italia, a bordo di un'Opel Ascona Bianca.

Il portapacchi stracarico di valigie, io e i miei fratelli accaldati e chiassosi sui sedili posteriori, mia madre che elargiva panini al sacco e lui alla guida, instancabile. 

Non esisteva l'autoradio ne l'aria condizionata. 

Si cantava e si tiravano giù i finestrini, a manovella, in galleria per far entrare l'aria fresca, sotto il solleone di Agosto.

Ero talmente piccola che dormivo in un'amaca attaccata alle maniglie alte dei sedili posteriori..si viaggiava anche per 9/10 ore di fila. 
Ci si fermava solo per fare pipì e mangiare un gelato, si giocava a chi "vede più chessó: contadini, macchine rosse, cose così..", non avevamo il game boy e sembrava di non arrivare mai. 

I viaggi più belli della mia infanzia li ho fatti con mio padre.

Amava portarci in posti ricchi di storia, dove l'azzurro del mare era a perdita d'occhio e si piantava l'ombrellone su spiagge deserte; su montagne alte e innevate, dove nuove città stavano nascendo e in paesini dimenticati da Dio.

Non alloggiavamo mai negli alberghi se non durante le gite scolastiche, amava integrarsi con le gente del posto, vivere nelle loro case, scoprire nuovi mercati, e baracche di pescatori dove mangiare il pescato.

Abbiamo macinato kilometri su kilometri, dormito sui passaggi ponte delle navi, nelle cuccette dei treni. 

Abbiamo visto Berlino quando ancora c'era il muro, Praga ancora divisa in due, siamo restati in silenzio di notte sul cratere dello Stromboli affascinati dalle colate laviche, mangiato pesce crudo sulle spiagge siciliane quando ancora non esisteva il sushi, attraversato le terre arse dal sole e le acropoli greche, sciato sulle Alpi atesine, ballato il flamenco a Barcellona, ci siamo commossi nei campi di concentramento tedeschi, e mangiato i Babá più buoni del mondo a Napoli, scattato foto ricordo in tutta Italia e in gran parte dell'Europa.

Sognava l'America e mi ci ha mandata, non mi ha regalato un IPhone. 

Credo che mio padre desiderasse per me una vita un po' più regolare, con un lavoro "serio", una casa e un marito.
E che invece inconsciamente mi abbia trasmesso la sua più grande passione per il viaggiare, l'avventura e la fame di conoscenza.

Penso spesso a mio padre durante i miei viaggi, vorrei chiedergli: "babbo che ne pensi di questo posto, quale potrebbe essere la mia prossima meta, tu, dove andresti?"

Negli ultimi due anni ho viaggiato senza sosta in terre lontane, spesso ho guardato questi posti coi suoi occhi. 
Alle soglie di un nuovo anno e una nuova vita mi chiedo chissà cosa penserebbe mio padre se oggi fosse ancora qui, se sarebbe orgoglioso di me. 

Di sicuro prenderebbe il primo aereo e mi raggiungerebbe per viaggiare ancora un po' con me.


Travels with Dad.

I remember perfectly the moment when this photo was taken.
I was traveling with my father, during a school trip with her class, I was 8 years old, it was raining, as usual I was sulky and instead he smiled happy.

My father has always loved traveling.
Ever since I can remember, I remember long Italy crossings, aboard on Opel Ascona White.

The luggage rack overloaded with suitcases, me and my brothers hot and noisy in the back seat, my mother handed out sandwiches and packed, him driving, tireless.

There was the player will have air conditioning.

He sang and pulled down the windows, crank, in the gallery to let in the fresh air, under the blazing sun of August.

I was so small that I was sleeping in a hammock attached to high handles of back side seats, we traveling for 10/9 hours straight.
It only stopped to pee and eat an ice cream, it was played to those who "see more chess: peasants, red cars, things like that ..", we did not have the game boy and seemed never to arrive.

The best trips of my childhood I made them with my father.

He loved to take us to places full of history, where the blue of the sea was out of sight, and they planted the umbrella of deserted beaches; on high mountains and snow, where new towns were springing up in villages and forgotten by God.

Never staying in hotels except during school trips, he loved to integrate with the locals, live in their homes, explore new markets, and fishing shacks to eat your catch.

We milled miles on miles, slept on the deck of the ship passages, in the bunks of the trains.

We saw Berlin when there was the wall, Prague still divided in two, we remained silent in the night on the crater of Stromboli fascinated by lava flows, ate raw fish on the Sicilian beaches when there was still the sushi, crossed the dry lands from sun and the Greek Acropolis, skied on the Tyrolean Alps, danced flamenco in Barcelona, ​​we moved in the German concentration camps, and ate Babá best in the world in Naples, took souvenir photos throughout Italy and much of Europe .

He dreamed of America and he sent me there, not gave me a IPhone.

I think my father wanted for me a life a little 'more regular, with a "serious" job, a home and a husband.
And that instead unconsciously has sent me his greatest passion for travel, adventure and hunger for knowledge.

I often think about my father during my travels, I would ask him: "Dad what do you think of this place, what would be my next destination, you, where would you go?"

In the last two years I have traveled tirelessly in distant lands, often I watched these places with his own eyes.
On the threshold of a new year and a new life wondering who knows what my father would think today if he were still here, if you would be proud of me.

For sure I would take the first plane and would reach me to travel a little 'with me.

SunRise Passion

Ho sempre Amato Le Albe, 
quel preciso istante in cui sei a metà tra l'effimero della notte e la spietatezza del giorno.
 Dove le città sono ancora addormentate, silenziose, quasi desertiche e belle da morire.
Dove guidare è rilassante, ti godi gli orizzonti ..i semafori sono arancioni e seguire il flow delle strisce bianche sull'asfalto è quasi ipnotico;
l'aria entra fresca dai finestrini, l'edicole aspettano i giornali  e i bar tirano su le cler,
 la radio passa solo musica e non parla e tu sei il re della città...

Le albe non sono lunghe e tormentate come i tramonti..iniziano lente ma in un attimo trasformano colori, luci e fisionomie.
Svelano le ombre della notte.
Non ti danno neanche il tempo di essere malinconico..che sono già finite.
Le cose belle "durano sempre troppo poco"....sta tutto lì il segreto.

Quando vivevo in Italia ho visto più albe che tramonti... 
Albe sulle autostrade a bordo di furgoni al ritorno dagli eventi, albe in autogril: "cappuccio cornetto e tutti a letto", albe iniziate fuori dalle discoteche e finite nel mentre di un panino "al baracchino", albe sconvolte che se il giorno dopo ti ricordi dove hai parcheggiato é già  un miracolo, albe che non vedi l'ora che "tutti sti stron** la smettano di bere" per pulire il bar e andare a letto.
Albe in punta di piedi: "stasera mamma torno presto che domani vado in Uni"... 
Albe sui libri prima degli esami,
Albe estive sulle spiaggie tu, un amore passeggero, i tizzoni di un faló e i reumatismi...il giorno dopo.
Albe pronti a partire,
Albe insonni, solitarie gravide di pensieri, di sogni, in città lontane...

L'alba ti coglie sempre di sorpresa, all'improvviso, è lei che cerca te, ovunque sei..." Ehi ragazza, è ora...hai un giorno nuovo davanti a te...prima che sia di nuovo notte.."

Ogni tanto Mi mancano quelle albe, a conclusione della notte, dove ci si accompagnava morbidamente a letto sfuggendo al trambusto del giorno... 

Ma forse sto imparando anche ad amare queste nuove albe balinesi...fatte di galli che strillano, uccelli che cinguettano, litanie indobuddiste che risuonano lontane, melodiche, ipnotiche...dove è impossibile dormire, c'è solo da alzarsi, contemplarle...e darsi da fare.

I always Love The Sunrise ,
that moment where you're in the middle of the night between the ephemeral and the ruthlessness of the day.
 Where cities are still sleeping, silent, almost deserted and beautiful to die.
Where driving is relaxing, you enjoy the horizons ..the traffic lights are orange and follow the flow of the white stripes on the asphalt is almost hypnotic;
Fresh air enters through the windows, the newsstands are waiting newspapers and bars roll up their cler,
 the radio switches just music and not talking and you are the king of the city ...

The sunrises are not long and tormented as sunset ... Start slow, but in an instant transformed colors, lights and faces.
Reveal the shadows of the night.
They do not give you no time to be  melancholy that are already finished.
Beautiful things "always last too little" .... the secret is all there.

When I lived in Italy I have seen more sunrises than sunsets ...
Dawns on motorways on board to return vans by events, sunrises in autogril: "croissant hood and all in bed", started dawns out of the clubs and ended up in a bun while "the shack", upset dawns that if the next day you remember where you parked is already a miracle, sunrises not wait that "all this assh** should stop drinking" to clean the bar and go to bed.
Dawns on tiptoe: "Mom tonight I'm come back early that tomorrow i'll Go in University" ...
Sunrises on the books before exams,
Summer dawns on you beaches, a passing love, the embers of a bonfire and rheumatism ... the next day.
Sunrises ready to go,
Sunrises sleepless, lonely pregnant thoughts, dreams, as far away ...

Dawn will always catches by surprise, suddenly, it is she who seeks you, wherever you are ... "Hey girl, is now ... you have a new day ahead of you ... before it's night again. . "

Every so often I miss those sunrises, at the end of the night, where you are accompanied softly to bed escaping the hustle and bustle of the day ...

But maybe I'm also learning to love these new dawns Balinese ... made of roosters squealing, chirping birds, litanies indobuddiste that resonate far, melodic, hypnotic ... where it is impossible to sleep, you just have to get up, contemplate them. ..and get busy.




"My" Bali (ita/eng)

Questa è la "Mia" Bali!
Il verde sgargiante delle risaie a perdita d'occhio, il cielo azzurro, il sole cocente, le nuvole bianche spumose e quelle nere grevi e gonfie di pioggia subito dietro; 
le palme altissime all'orizzonte, gli anziani, sdentati, curiosi, sempre sorridenti;
ti dicono "Hello" e poi parlano per mezz'ora in balinese e io non capisco niente, ma rispondo sempre BAGUS! (Che vuol dire: tutto bene! Fico! Sono d'accordo! Yeah! ...) ci parliamo a gesti, e poi sorrido, sorrido sempre come un ebete, (penseranno che lo sono), da orecchio a orecchio, perché sono felice, felice e inebetita da cotanta fottut* armonia. 
Anche oggi mi sono persa in motorino a Bali.....grazie a Dio!


This is the "My" Bali!
The bright green of the rice fields as the eye, the blue skies, the scorching sun, fluffy white clouds and the black and heavy rain swollen right behind;
the tall palm trees on the horizon, the elderly, toothless, curious, always smiling;
They say "Hello" and then speak for half an hour Balinese and I do not understand anything, but I always reply BAGUS! (That is to say, all right! Fico! I agree! Yeah! ...) We speak with gestures, and then I smile, I always smile like an idiot,  from ear to ear, because i'm happy, happy and dazed by such a fuck** harmony.
Today I'm also lost with motorbike in Bali ..... thank God!